Vincenzo
de Falco
Testi e Regia |
Avvocato napoletano classe 1960, è
uno dei più prolifici autori teatrali del meridione, con ben
venticinque realizzazioni messe in scena a partire dal 2000.
Tra il
1990 e il 2000 la sua attività è prevalentemente letteraria: tra le
sue pubblicazioni, FIABOLARIO (1990), ACQUERELLI CAPRESI
(1992), LA CARTOLINA
(1993, in “Le Strade per l’India, rist. 2001 in
“L’Orto”), LO STRANO CASO DI MR. JOHN BURBANK E DEL SUO CADAVERE,
(1993).
Col romanzo giallo
ROSSI COME LEI scritto in coppia con Diana Lama vince il Premio
Tedeschi 1995 per il miglior giallo italiano. Il romanzo viene
pubblicato nel Dicembre 1995 nella collana Il Giallo Mondadori (n.
2445).
Sempre in coppia con Diana Lama scrive NELL’OMBRA, prequel di
ROSSI COME LEI, (1999), e BEATI I DEBOLI,
(inedito), sequel e capitolo finale della saga del Maresciallo
Bagnasco. I romanzi scritti in coppia con Diana Lama sono tradotti
in tedesco e attualmente venduti in Austria, Germania e Svizzera.
Nel Dicembre 1999 dà vita insieme ad altri due soci a IL POZZO E IL
PENDOLO – LA GALLERIA DEL GIALLO E DEL MISTERO, per la quale scrive
copioni di Cene con Delitto e Thriller Party, e realizza le prime
messe in scena teatrali.
Nel Gennaio 2000 completa - in
collaborazione con Ciro Ippolito - la trasposizione del romanzo IL
CAPPELLO DEL PRETE di Emilio de Marchi in epoca moderna, in forma di
soggetto cinematografico.
Nel Luglio 2000 il suo racconto UNA VITA
SPEZZATA riceve il secondo premio al MystFest di Cattolica, e viene
pubblicato sul Giallo Mondadori n. 2685.
Nel febbraio 2001, dopo
aver collaborato alla regia e all’adattamento di TRAPPOLA PER TOPI
di Agatha Christie e di ‘NZIRIAL KILLER, di Peppe Celentano, scrive
e dirige l’adattamento teatrale di ASSASSINIO SULL’ORIENT EXPRESS,
sempre di Agatha Christie.
Abbandonata la collaborazione con “Il Pozzo e il Pendolo”,
a partire dall’Ottobre 2001 si dedica appieno alla scrittura e
all’allestimento di opere teatrali, non solo nel campo del giallo:
nel gennaio 2002 collabora alla regia di TRAPPOLA MORTALE, di Ira Levin; nel febbraio 2002 mette in scena, come autore e regista, in
collaborazione con Peppe Celentano, JEKYLL & HYDE – UN’ANIMA DIVISA
IN TRE, trasposizione teatrale del classico di R. L. Stevenson. Nel
giugno 2002 scrive e dirige DELITTO PREFETTO, giallo comico
interattivo che va in scena a Bassiano (LT) nella rassegna Bassiano
In Giallo e successivamente a Napoli e Roma.
Seguono nel 2003/2004,
la piéce LEGGERE ATTENTAMENTE LE AVVERTENZE; gli adattamenti (con
brani originali da lui scritti) de LA LOCANDIERA di C. Goldoni, del
TARTUFO di Molière; lo spettacolo NERO DI NOTTE, l’adattamento
interattivo de LA POLTRONA N. 30 di Ellery Queen, l’adattamento di
TESTIMONE D’ACCUSA di A. Christie, e VENOM – ULTIMO ATTO, adattato
da “El Verì del Teatre” di R. Sirera.
Vengono inoltre ripetutamente
rappresentati i suoi gialli interattivi UNO SPARO NEL BUIO,
NELL’OMBRA, MEDICUS, ORIENT EXPRESS, DIECI ANNI DOPO.
Su internet:
www.vincenzodefalco.it |
Peppe Celentano
Testi e Regia |
Attore, regista e autore, ha lavorato in
teatro con Nello Mascia, Carlo Cerciello, Riccardo de Luca, Fortunato
Calvino.
Dal 1999 a 2001 è Direttore Artistico del teatro “Il Pozzo e il
Pendolo” e fondatore della prima stabile del giallo di Napoli, dove
propone per la prima volta un genere, con adattamenti interattivi, in
modo da rendere il pubblico spettatore e protagonista della vicenda.
Tra
i lavori allestiti: “Trappola per topi”, “Orient Express”, “L’ospite
inatteso”, “Testimone d’Accusa”, tutti gialli di Agatha Christie ,
e poi “Delitto Perfetto”, “Trappola Mortale”, e “’Nzirial Killer” il
noir comico napoletano ancora oggi in scena dopo cinque anni di
repliche.
Fondatore del gruppo teatrale “Movimenti di Scena” con il
quale ritorna al teatro tradizionale dando vita a rappresentazioni come
“Jekyll e Hyde - Un’anima divisa in tre”, “Leggere Attentamente le
avvertenze”, “Prick Up”, “E' iniziato l’autunno”.
Nella stagione
2003/2004 ha allestito a Palazzo Doria D’Angri, con grandissimo successo
di pubblico e critica, la rassegna “Il Teatro D’Epoca”, realizzando in
chiave interattiva la messa in scena de “La Locandiera", "Il Tartufo" e
"Venom – ultimo atto".
Varie le partecipazioni a fiction televisive tra
cui “Il conte di Montecristo”, “La Squadra”, “Un posto al sole”,
“Carabinieri 2”.
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Fabrizio Romano
Musiche |
Ha studiato
presso il Conservatorio di Musica “S. Pietro a Maiella” con Sergio
Fiorentino e si è successivamente perfezionato sotto la guida di Aldo Ciccolini e Viktor Merzhanov. Perfezionandosi inoltre presso il
Conservatorio di musica di Leningrado (U.R.S.S.) ed è risultato
vincitore in diversi concorsi nazionali ed internazionali. Si è esibito
in molti recitals per diverse associazioni musicali in Italia e
all’estero, sia come solista sia in formazione da camera, e ha
registrato trasmissioni radiofoniche e televisive per la RAI, nonché per
France2, Canal+ Arté e per la rete australiana SBS All’attività
concertistica ha affiancato un’intensa attività di compositore ed
orchestratore per diversi spettacoli teatrali rappresentati in Italia,
Francia, Spagna ed Australia collaborando con registi come Gigi Dall’
Aglio, Beppe Menegatti, Alfredo Arias ed attori come Giulio Scarpati,
Mariano Rigillo, Vincenzo Salemme, ed altri. Ha inoltre collaborato
all’orchestrazione e all’allestimento del balletto “Filomena Marturano”
con Carla Fracci, rappresentato al Teatro “S.Carlo di Napoli” ed ha
curato le sonorizzazioni e le orchestrazioni per formazione da camera di
alcuni film del cinema muto napoletano. Ha registrato per due etichette
discografiche (SRP e Last Call) ed attualmente collabora in qualità di
compositore con il “Centro Regionale della Danza – Balletto di Napoli”,
ed il Teatro Diana di Napoli.
Su internet:
www.fabrizioromano.135.it |
Pierre Gratet
(Ateliermargot)
Scenografie |
Il Cimitero delle Fontanelle come luogo e
metaluogo, al confine tra realtà e favola: questa la dimensione che si è
inteso dare ad un impianto scenografico che, pur richiamando l’immagine
reale delle “caverne”, potesse offrire una serie di simbolismi
ricollegabili al testo da rappresentare. Ecco pertanto i teschi, o
meglio le “cape di morto”, ripetute ossessivamente – e questo è un
aspetto reale – ma sugli scaffali trafitte da buchi di proiettile. Ecco
la grande croce, che troneggia alle spalle delle vittime innocenti che
ricordano la loro storia, simbolo per eccellenza del martirio ad opera
dei “crudeli”. Ed i due squarci laterali, metafisiche finestre su un
mondo non più raggiungibile, ma attraverso le quali è possibile
sbirciare frammenti di realtà, o forse di sogno… L’impatto iniziale, che
può (e probabilmente deve) apparire macabro e quasi horror, si stempera
nelle ripetitività dei simboli, fino a far diventare la caverna, alla
fine dello spettacolo, non più luogo finale, ma punto di nuova partenza
per quei sogni che, rubati sì, hanno però ancora la possibilità di
continuare a volare… |